- Combattere contro il taglio illegale
- Poco e meglio, locale, a basso impatto ambientale
- Italia: aumenta la sensibilità mentre il bosco avanza
- Ma piantare alberi non può aiutarci a combattere il cambiamento climatico?
«L’Italia ha una responsabilità – messa tra virgolette – nel fatto che noi importiamo tanta deforestazione». È quanto afferma Antonio Brunori, Segretario Generale di PEFC Italia, che incontriamo al Campus “L’ambiente vive di legalità”, il 17 luglio all’isola Polvese. «La spiego in questi termini», dice: «Non è per colpevolizzare la nostra industria, perché la nostra industria fa le cose per bene. Il problema è a monte, in queste aree dove c’è tanto taglio illegale e dove le carte vengono, diciamo, aggiustate. Quindi chi fa importazione lo fa inconsapevolmente».
I boschi italiani sono cresciuti a un ritmo sostenuto: la superficie boschiva del paese è raddoppiata negli ultimi 100 anni, copre ormai più di un terzo del territorio nazionale e nel 2018, per la prima volta dal Medioevo, possediamo più bosco che terreno agricolo.
«È evidente dai numeri che in Italia si taglia molto poco», spiega Brunori…continua a leggere su Rivista micron
* Questo articolo è stato pubblicato su Rivista micron il 2.08.2019